Sommario - La rete ferroviaria italiana, per la mag- gior parte di proprietà nazionale (16751 km), ma con si- gnificative maglie (3000 km) di proprietà di enti locali (re- gioni e Provincia autonoma di Bolzano) ha una estensio- ne e una ramificazione che la rende un patrimonio unico e prezioso per l’Europa costituendo il cardine della mobi- lità e di uno sviluppo economico sostenibile.
In un contesto di riprogettazione del sistema produtti- vo e del tessuto sociale rappresenta una opportunità di si- curo interesse il recupero di quelle maglie della preziosa rete ferroviaria la cui riattivazione ha costi banali e bene- fici notevoli e può diventare un importante “exemplum se- quendum” in Italia e in quelle aree dell’Europa in cui si è sacrificata la modalità ferroviaria di mobilità.
L’articolo intende analizzare la tratta ferroviaria Aro- na-Santhià evidenziandone attraverso una breve analisi geografica la potenzialità come asse di collegamento re- gionale e asse di rinforzo del collegamento internazionale Italia-Svizzera, in particolare riprendendo il ruolo che sto- ricamente ebbe all’apertura del traforo del Sempione nel 1906 come asse Torino-Svizzera.
Una breve analisi dei costi rivela che i benefici della riattivazione sono superiori ai costi necessari inquadran- do la linea come strumento di mobilità in ambito regio- nale e europeo oltre che potenziale utile strumento alla lo- gistica merci.
Negli ultimi anni del secolo scorso e nella prima decade di questo abbiamo assistito ad una riedizione di scelte poli- tiche penalizzanti per il sistema ferroviario a vantaggio di scelte favorevoli al trasporto su gomma, tali scelte ricordano le politiche degli anni Sessanta del Novecento, quando mol- te ferrovie complementari furono sacrificate sull’altare della mobilità individuale e su gomma: scelte che hanno avuto conseguenze profonde sul modello di sviluppo dell’Italia.
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